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Benvenuti nel blog ufficiale della Parrocchia S. Madre di Dio di Macerata.

martedì 20 settembre 2022

 Cari genitori vi invitiamo a partecipare a un incontro informativo riguardo il programma, l'orario e le attività della catechesi del primo anno per la prima comunione 2022/2023. L'incontro si terrà il giorno lunedì 26 settembre alle ore 19,00 in Oratorio (Via Capuzi 57). Per le iscrizioni verrà data precedenza a chi appartiene alla parrocchia come territorio, poi a chi è iscritto in Oratorio e poi a chi viene da altre parrocchie fino al raggiungimento del numero fissato di 30 posti divisi in due gruppi.

domenica 11 settembre 2022

LA PARROCCHIA IN FESTA 19 RAGAZZI RICEVONO LA CRESIMA





 MARGHERITA BONVINI, RICCARDO BORGIANI, ALESSANDRO BRACCI, REBECCA CARDUCCIMATILDE CITTADINI, ALESSANDRO COLTORTI, MATTEO CUCCULELLI, ELISABETTA DEBONI, FEDERICO DONATI, GIONA GIUSEPPUCCI, ANDREA LUCIANI,SAMUELE MONTAGNESE, VITTORIA ORESTI, ENRICO SAVI, DOMENICO SFRAPPINI, VALENTINO SFRAPPINI, MARIA SIGONA, BEATRICE SOPRANZI, ANDREA VITALI Questi i nomi dei 19 ragazzi che l'11 settembre hanno ricevuto il sacramento della Cresima. A prepararli due catechisti d'eccezione: Filippo Onori e Sofia Merlini, che con il loro impegno, la loro bravura e il loro esempio li hanno accompagnati a questo importante appuntamento.

La cerimonia è stata officiata dal Vescovo Nazzareno Marconi, che nell'omelia ha avuto parole di grande significato per la missione che i ragazzi sono chiamati a svolgere. Il Vescovo in particolare, nel commentare il Vangelo, ha sottolineato come l'economia dell'uomo sia molto diversa dall'economia di Dio. Il Pastore, che lascia 99 pecore, alla ricerca di una che ha perso, compie un'azione antieconomica dal punto di vista del mondo, perchè ne rischia 99 per una. Quella di Dio non è un'economia che si basa sui numeri, ma sulla persona, sul nome.........così la donna che persa una moneta si prodiga per cercarla e trovatala vuole gioire  con le amiche. Qui c'è anche la spiegazione del significato delle monete legato a quei tempi laddove il futuro sposo versava monete per testimoniare il suo amore, per dire alla sua futura sposa quanto grande fosse il suo amore. Ecco che l'economia di Dio si basa sul nome e la presenza di ciascuno di noi nel mondo è segno dell'amore che il Signore ha  per ognuno. Questa è la nostra fede e con la cresima oggi i ragazzi sono chiamati a testimoniarla. Questo è compito, testimoniare che si è credenti, non è semplice, ma con l'aiuto dello Spirito Santo questo cammino può essere percorso. Il Vescovo ha quindi espresso il significato di essere credenti, che non significa, cpme comunemente si ritiene credere nell'esisitenza di Dio. Anche il diavolo crede che esiste Dio e come....anche per gli scienziati, per gli studiosi di astronomia nel vedere l'armonia dell'universo e più facile sostenere l'esistenza di Dio piuttosto che la teoria del caos. Essere credente - ha proseguito il Vescovo - significa credere che io ci sono perchè Dio l'ha voluto ed ha voluto con tutte le mie imperfezioni e solo perchè io vivo Lui mi ama e per Lui sono prezioso. Al termine della cerimonia I catechisti Filippo e Sofia,Hanno rivolto ai ragazzi queste affettuose e significative parole:”

Carissimi ragazzi e ragazze,

ricordo ancora alcuni dei vostri volti da bambini, quando per la prima volta ci siamo incontrati,

volti che sono cresciuti, volti che hanno visto cambiamenti, volti che hanno visto arricchirsi questo

gruppo con nuovi volti. Siete stati capaci di accogliervi l'un l'altro e creare un unico volto per

guardare verso l'orizzonte. In questo cammino non sono stato solo, ho trovato in Sofia la spalla per

accompagnarvi in questo giorno molto importante, che non è la fine ma un punto di svolta per

continuare a crescere nella fede.

Vi abbiamo visto mettervi in gioco e maturare di giorno in giorno, siete stati testimoni di quanto è

bello donarsi agli altri, e voi chi più chi meno, avete dato tutti voi stessi al grest e al camposcuola

consapevoli che era la vostra prima esperienza ma vogliosi di arricchire la vostra valigia con tante

esperienze da usare nel viaggio della vita.

L'augurio che vi facciamo è di saltare lo steccato della mediocrità, volate alto insieme a Gesù per

vedere realizzati i vostri sogni ed avere una vita piena. L'amore di Dio Padre e di Gesù siano per

voi la certezza su cui poggiare le fondamenta della vostra crescita. Nelle curve pericolose sulla

strada della vita restate ben saldi a colui che è vero e che non delude mai. Abbiate cura di voi, non

trascurate niente nella vita che vi faccia belli dentro per poter essere belli e lucenti fuori. Colorate la

vostra vita con i colori dell'amore, della speranza, della gioia, della pace e della fede affinché

possiate essere un dono per chiunque incontrerete lungo il vostro cammino.

Vi vogliamo donare queste parole:

L'amore è paziente, è benigno l'amore; non è invidioso l'amore, non si vanta, non si gonfia,

non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto,

non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto

sopporta. L'amore non avrà mai fine

Noi, carissimi ragazzi, vi auguriamo di essere capaci di amare a tal punto che il cuore vi faccia

veramente male e di vivere bene la vostra vita, perché vi capita di viverla una volta soltanto. Non

bruciatela!

Con affetto,

Filippo e Sofia                                                                                                                                           Macerata, 11 Settembre 2022                                                                                                              

giovedì 8 settembre 2022

QUANDO LE SICUREZZE CROLLANO ALL'IMPROVVISO





























 QUANDO LE SICUREZZE CROLLANO ALL’IMPROVVISO

Oltre 150 persone sono  accorse il 7 settembre all’oratorio della Parrocchia Santa Madre di Dio di Macerata, dove Oratorio e Associazione della Polizia avevano organizzato l’incontro con la testimonianza di chi aveva perso un figlio, di chi aveva perso tutto con il terremoto, di chi aveva i famigliari in Ucraina, di chi era stato tra la vita e la morte per il Covid.

Presenti la Consigliera Regionale Anna Menghi, l’Assessore alla sicurezza Paolo Renna, i consiglieri Antonella Fornaro, Alesandro Bini e Maurizio Del Gobbo, il Comandante della Guardia  Finanza, Nando Falco, il Vicario del Questore e il Capo di Gabinetto Rocco Carrozzo e Edoardo Polce, il Vice Comandante della Polizia Locale

L’avv Giancarlo Pietrella: “con lucidità ho chiesto al Signore se fosse giunta la mia ora e grande conforto ho ricevuto nel vedere due volti conosciuti, Don Carlos che mi ha dato l’estrema Unzione con indulgenza in articulo mortis e il medico rianimatore Emanuele Iacobone, che procedeva con la tracheotomia, fili, aggeggi vari, sballottamenti……si sono risvegliato dopo un mese …avevo perso 18 chili

Poi Giuseppe Salvucci. “due sentimenti :angoscia e paura in quei terribili secondi…..riesci ad uscire di casa, sei salvo,l’angoscia finisce, resta la paura, la prima cosa correre al mio Paese San Ginesio dove ci sono gli affetti, le amicizie, ritrovarsi nella piazza del paese, vedere che tutti sono salvi, abbracciarsi con tanta forza e trovare una fratellanza che pensavi non più esistesse!!!Vedere la tua casa e il tuo paese distrutto ti fa ripensare a quando da bambino costruivi un castello sulla sabbia poi veniva un’onda che lo distruggeva, tu piangevi, ma poi ti facevi forza e ricominciav e così quale tecnico del comune ho ripreso con slancio il lavoro……”

Halyna, cittadina Ucraina, da tempo in Italia, apprende del pericolo che corrono i suoi famigliari, supera la paura iniziale, e si prodiga con la Caritas ad aiutare i suoi connazionali giunti in Italia. Le fa eco l’Ispettore di Polizia Landina Recanatesi che evidenzia come il Ministero dell’Interno abbia diramato una direttiva per facilitare il soggiorno dei cittadini ucraini e come gli operatori di polizia si siano coinvolti in questa situazione, prestando la loro opera anche al di fuori del servizio.

Commovente la testimonianza di Laura, la madre di Leonardo Caucci della Squadra Mobile, che ha trovato la morte con il collega Gianluca Angelozzi  in un incidente mentre stava effettuando un’attività antidroga “ Non riuscivo  a capire cosa fosse accaduto, solo quando, come un automa, m’hanno portata all’ospedale per il riconoscimento…..me ne sono resa conto. Nei momenti più bui mi rivolgo a lui, prego tanto e proprio la preghiera mi ha dato la forza di continuare, lo sogno e lui ha sempre parole di conforto per me.

Un saluto è stato rivolto a Gabriella e Franco Vincenzetti, genitori di Paolo, anch’egli poliziotto morto  in un incidente fuori servizio. Quindi l’Avv Giuseppe Bommarito ha ricordato la sua drammatica storia per l’improvvisa, inattesa morte del figlio.

Il pubblico ha seguito con coinvolgimento queste testimonianze e le riflessioni fatte per le singole tematiche dal Funzionario ONU in teatri di guerra Andrea Angeli, dal Segretario Regionale dell’Anci( l’associazione dei Comuni italiani) Marcello Bedeschi e dall’Assessore Regionale alla Sanità  Filippo Saltamartini che si è trovato a dover gestire la grave pandemia, nonostante la carenza di personale, costretto a dar prova di come la professione sanitaria debba essere considerata una missione. 

Ha concluso il Cardinale Edoardo Menichelli. “La sicurezza si ottiene con la solidarietà, non solo nel momento dell’emergenza, ma in ogni momento: non è concepibile che facciamo fatica a bussare alla porta del nostro vicino.E’ necessario metter al centro la persona, non importa se la vita sia o meno breve, va vissuto il presente, con generosità, creatività, con solidarietà. Dobbiamo perseguire la cultura della provvisorietà, nel senso che non sono proprietario del tempo. Alla provvisorietà devono aggiungersi due concetti previdenza e precarietà che camminano in parallelo, con una struttura del nostro io che non si affidi esclusivamente alla realizzazione dei desideri terreni, ma che abbia come guida l’anima. Non affidiamoci ad un bottone, che premendo accoglie la mia richiesta, ad una medicina che mi fa passare il male, ad un’assicurazione che mi libera da ogni impiccio, alla ricerca del colpevole se qualcosa non va, ma prendiamo la vita non come proprietà, ma come dono da custodire, abituiamoci alla debolezza della consapevolezza che siamo in un tempo determinato. Come i ragazzini che ai primi amori si scambiano messaggini per trasmettere i propri sentimenti, così siamo coscienti che abbiamo un Padre a cui rivolgerci, a questo mistero che è la vita, diamo sapienza e troviamo la forza di portare le nostre croci, che spesso sono frutto dello sbagliato uso della nostra libertà.”