La celebrazione delle ore 11,30 odierne è stata animata dai ragazzi
della prima media accompagnati dai loro catechisti Angela e Nicolò.
All'inizio della Messa, il celebrante, don Andrès, ci ha detto che, per
desiderio di papa Francesco, in questa domenica si vuole ricordare il
dramma di chi patisce le conseguenze del conflitto, che ancora si
protrae, in Ucraina.
Il
Papa ha invitato tutti i fedeli ad unirsi in un gesto di umana
solidarietà per alleviare le sofferenze di coloro che stanno vivendo
questa situazione, soprattutto anziani e bambini. Pertanto tutte le
offerte che verranno raccolte saranno devolute per questo scopo.
Nell'omelia, don Andrès, ha messo in risalto i due temi salienti del Vangelo di Giovanni dove Gesù dice queste parole: "Ora il figlio dell'uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato". Ma in che modo Gesù ha reso gloria a se stesso e al Padre? Non aspirando alla supremazia e alla creazione
di un regno terreno, ma nell'umile e supremo sacrificio della croce.
Ha richiamato poi alcuni passi dell'inno alla carità di S. Paolo (1 Cor 13,1-13), invitandoci a rileggerlo,: "Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita." e ancora: "La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità", per introdurci all'altro tema del Vangelo e al nuovo comandamento dato da Gesù: "Amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amati". La
carità è l'amore incondizionato e misericordioso di Dio per tutti gli
uomini, lo stesso amore che ognuno dovrebbe avere per i fratelli.
Ma
in che modo possiamo amarci gli uni gli altri come Gesù ci ha amati?
Riconoscendo anzitutto che non siamo capaci di amare alla maniera di
Gesù,
ma Egli ci ama per come siamo.