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venerdì 17 giugno 2016

Convegno pastorale diocesano

Nell'aula sinodale si è tenuta il 16 giugno alle ore 21 la chiusura dell'Anno Pastorale con la Lectio Divina presieduta dal Vescovo Nazzareno Marconi.
Folta la partecipazione della nostra parrocchia, con in testa il parroco Don Andres, in un'aula gremita.
La Lectio è stata incentrata sulla Prima Lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi, nella parte riguardante i doni dello Spirito.
Mons. Marconi ha sottolineato come i Corinzi erano affascinati dai doni che facevano "più scena", che attraevano di più perchè coincidenti con le mode del momento, invece tutti i doni devono essere accolti per avere una Chiesa viva, senza lasciarsi condizionare dall'emotività o da situazioni episodiche.
Il dono, per essere vero, deve essere vissuto non da solo, ma nell'unità della diversità.
Sull'importanza della diversità il Vescovo ha molto insistito: la diversità nell'unità è innanzitutto una caratteristica di Dio, una Persona in tre Persone, Padre, Figlio e Spirito Santo. In questo ci differenziamo anche dagli Ebrei, per i quali il Dio è unico e dai Musulmani anche per i quali Allah è uno.
La diversità è una ricchezza se vissuta nell'unità. Ognuno ha un proprio carisma, ma non se ne può vantare lui, nè può essere osannato dagli altri, perchè è un dono, che gli è stato attribuito, quindi il suo merito è ben poca cosa rispetto alla grandiosità di Chi glielo ha donato.
I doni sono destinati ad essere strumento di servizio, servono per far crescere una comunità, quindi proprio se vogliamo fare una distinzione hanno un valore maggiore, quelli che sono utili a più gente!
Dobbiamo essere felici se nella nostra comunità ci sono diversità, proprio perchè la diversità è ricchezza, come le membra del corpo, ognuna ha una propria finalità, e tutte concorrono al benessere del corpo.
Mons Marconi ha espresso il proprio compiacimento per quanto accaduto poche ore prima nella stessa Aula Sinodale, dove si erano riuniti circa 500 giovani, che partiranno per Cracovia per  il raduno dei giovani.  Facevano riferimenti a gruppi diversi ai Salesiani, al movimento dei Neocatecumeni, alle Parrocchie, ai Cappuccini, ma le loro diversità erano vissute nell'Unità della Chiesa.
 Guai - ha detto il Vescovo - se in una comunità tutti la pensassero allo stesso modo......ma la diversità deve essere vissuta come ricchezza, non come motivo di rottura, e dove, se non nella Chiesa questa verità,che vale sempre e in ogni organizzazione, può essere più facilmente attuata? 
Quindi, ha concluso Mons. Marconi, se gli altri sono diversi da me è un bene, se gli altri hanno un dono diverso dal mio è un bene. Come convincersi della bontà di queste verità....con l'amore....dona amore: è la risposta più efficace alle infinite domande che si possono porre!
Così si vive l'unità della Chiesa, impostata dallo Spirito Santo!

la Lectio del Vescovo