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venerdì 29 gennaio 2016

Ancora sull'incontro per le famiglie


Il tema trattato durante l’incontro del 24 febbraio è stato “I Magi e L’accoglienza”.

 Dopo aver organizzato la riuscitissima animazione dei circa 10 bambini, il parroco Don Andres ha introdotto l’incontro con un momento di preghiera. Poi abbiamo visto ed ascoltato la riflessione del nostro vescovo sul vangelo di Matteo 2, 1-22, direttamente dal sito della diocesi (che potete trovare nel sito www.diocesidimacerata.it, sotto la cartella Ufficio Famiglia, Dicembre 2015 – 2^ catechesi famiglie). Il gruppo di partecipanti era particolarmente assortito perché sono confluite sia coppie giovani che coppie meno giovani (una addirittura con oltre 50 anni di matrimonio), nonché single, le cui mogli o mariti, non erano potuti intervenire, consacrate e vedovi. Data la grande affluenza, ci siamo divisi in tre gruppi per riflettere sulle figure emergenti nella lettura del vangelo: i Magi, il re Erode e i saggi. Facendo sintesi, le riflessioni emerse sono state queste:


1° gruppo:

“L’aspetto più interessante è stato l’aver fatto esperienza concreta di reciproco  ascolto e accoglienza  fraterna all’interno del gruppo.

Le parole del Vangelo e la riflessione del Vescovo  hanno provocato la nostra riflessione orientandola in particolare sull’atteggiamento dei Magi: uomini in ricerca, non ‘seduti’ sulle proprie conoscenze, ma pronti a mettersi in viaggio, perseveranti quando la stella/guida si nasconde, attenti ai “segni” e fiduciosi.

Ci siamo interrogati su quanto questo sia anche il nostro atteggiamento interiore nella vita di tutti i giorni: siamo attenti o distratti da molte cose? Siamo attenti alle novità o arroccati nelle nostre abitudini/sicurezze? Abbiamo l’attitudine a cercare in noi quella stella/guida posta nel nostro cuore da Dio fin dal nostro Battesimo? Riusciamo, nei periodi bui, a  essere attenti alle “stelle” che il Signore ci pone accanto (amici, creato, guide...) e crediamo di poter essere anche noi delle piccole stelle di orientamento?

Tutto questo è scaturito dal racconto delle esperienze e fatiche quotidiane, vissute in famiglia e nell’ambiente di lavoro”. 


 

 

2° gruppo:

 

“Sono state esaminate tutte e tre le figure evidenziate nella riflessione del Vescovo: Erode, i saggi della scrittura e i Magi. Nel nostro vivere quotidiano spesso si cerca nel rapporto con gli altri la convenienza e quindi la figura che risalta di più è quella di Erode. L'ascolto della Parola sicuramente ci interroga e ci mette di fronte alle nostre responsabilità nei confronti dell'altro, del “diverso”.

Le difficoltà di accoglienza nella comunità di Betlemme, incontrate da Maria e Giuseppe, possono essere messe in parallelo con quelle delle persone che ogni giorno arrivano nelle nostre terre e si scontrano con le tante figure rappresentanti “il re Erode” che esistono nella nostra società, che rimangono in prolungata attesa nel pensare cosa fare per la vita di queste persone, che nel frattempo, purtroppo, si conclude in tragedia.

Abbiamo posto in evidenza come ci confrontiamo quotidianamente con le tre figure: in famiglia, nella società, nel mondo del lavoro.

La conoscenza, che è raffigurata nei saggi, spesso pensiamo che ci possa aiutare ad affrontare le situazioni ma a volte ci rendiamo conto che questo non basta, forse dobbiamo lasciarci guidare dalla stella ed essere fiduciosi nel futuro, soprattutto nel rapporto con i figli.

I magi, al contrario, sono alla ricerca con un cuore generoso, più predisposti alla novità e alla speranza. Accogliere significa uscire dalla nostra quotidianità e andare a cercare l'altro nelle periferie del mondo (come dice Papa Francesco).

Accogliere è imparare a non giudicare mai.

L'atteggiamento che ci impedisce oggi di accogliere è la paura, perché nel momento in cui accogliamo l'altro mostriamo la parte più intima di noi e questo ci spaventa. Accogliere è mettersi alla prova ogni giorno facendo i conti con i nostri limiti ma anche gioire dei nostri piccoli successi inaspettati. Le persone che riescono ad accogliere meglio sono i nostri figli, perché hanno meno barriere e pregiudizi rispetto a noi adulti.

Si scoprirà così che “accogliere” è anche sentirsi accolti da chi si accoglie.”

3° gruppo:

 

“La discussione è stata molto stimolante. Sono emerse le situazioni concrete vissute nel quotidiano. I tre riferimenti del video del vescovo, cioè Erode, i Sapienti e i Re Magi sono stati approfonditi in relazione alla coppia e alla famiglia.

 Il viaggio della coppia nel matrimonio è stato paragonato al viaggio dei re Magi: questi hanno seguito la stella, un viaggio lungo, pieno di ostacoli, ma la loro fede, il loro obiettivo, la loro disponibilità a sobbarcarsi le difficoltà, la loro capacità di fronteggiare gli imprevisti hanno consentito di raggiungere la meta. Allo stesso modo la coppia che, seppure costruisce il matrimonio sulla roccia, deve comunque seguire un itinerario non in discesa, colmo di curve e di salite, con le quali è necessario fare i conti. Non può prescindere dall’amore, ma questo deve essere conservato con l’accoglienza dell’altro, vedendo nell’altro non un riempimento o uno strumento della propria vita, ma il soggetto che contribuisce alla navigazione della famiglia in qualsiasi mare. Ciò comporta un passo indietro, un passo a lato, un fare spazio all’altro, mettendo da parte l’Erode che è in noi, accantonando  i sapienti che sono in noi e facendo emergere i Re Magi con i loro cuori e i loro sentimenti. Abbiamo riflettuto su quanto spesso siano i figli che “assomigliano” per atteggiamento ai Re Magi perché dalla purezza dei giovani emerge la vittoria dei sentimenti e dell’altruismo.  

Un’altra considerazione meritevole di approfondimento  è l’affievolimento dell’amore nel corso degli anni. In questo caso l’amore deve diventare una scelta, una scelta necessaria per garantire l’indissolubilità del matrimonio, anche nella consapevolezza dei doveri che i genitori hanno nei confronti dei figli. Quest’ultima considerazione si sposa con un’altra che vede con il trascorrere degli anni il sorgere di un feeling nella coppia, che quando si ritrova la sera a casa considera lo stare insieme una festa e per comprendersi non sono necessari gesti o parole, basta un’occhiata, per capire  il pensiero e lo stato d’animo dell’altro.

 Le varie fasi del matrimonio possono riservare sorprese, ma la meta della famiglia è la piena condivisione della coppia che effettivamente diventa una sola cosa.”

 

Dopo il lavoro nei gruppi siamo ritornati insieme e ci siamo scambiati vicendevolmente quanto emerso nelle riflessioni fatte.

Prima di salutarci, compiti a casa!

È stato distribuito un foglio nel quale erano raffigurati: “La torta dell'accoglienza” dove trascrivere ciò che ci ha colpito di più nelle tre figure del vangelo e quanto i loro atteggiamenti sono vissuti da noi ogni giorno; e “I segni dell’Accoglienza” raffigurata da una stella cometa, nella cui coda siamo stati invitati a trascrivere nel tempo che intercorre fino al prossimo incontro, i fatti quotidiani in cui ci siamo sentiti accolti o abbiamo accolto.

Per chi non ha potuto partecipare domenica all'incontro, alleghiamo i due schemi che si possono stampare e consegnare al parroco perchè l'intenzione finale è quella di raccogliere al prossimo incontro tutte le stelle comete, in forma anonima, contenenti i momenti importanti della nostra vita di tutti i giorni, farne un cartellone e donarlo alla parrocchia come segno di una comunità che cammina.

Il prossimo appuntamento lo abbiamo pensato per fine febbraio 2016.

Seguirà comunicazione più precisa.

È stata proprio una bella serata che si è conclusa con una merenda cena condivisa, nella quale abbiamo sperimentato le capacità dietro ai fornelli di persone che mai avremmo pensato sapessero cucinare con tanta maestria.

Abbiamo anche sperimentato la voracità dei bambini,  oltre a quella di noi adulti.

Grazie a tutti per la vostra partecipazione e a presto!

 ( anche su pagina gruppo famiglie in menù gruppi parrocchiali )