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Benvenuti nel blog ufficiale della Parrocchia S. Madre di Dio di Macerata.

martedì 29 dicembre 2015

Gruppo Missionario

Il Gruppo Missionario è in contatto con Don Sergio Targa, il missionario che opera nel Bangladesh, tra le persone più povere. A lui andranno 1.600 euro la  maggior parte delle risorse che il Gruppo della nostra Parrocchia è riuscito ad acquisire con la vendita dei dolci il 29 novembre (1.010 euro), con la cospicua somma offerta dalla famiglia Venturini, che aveva richiesto agli invitati alla festa di compleanno della figlia Nitu di devolvere il danaro per il regalo appunto alla missione di Padre Sergio, e con altre offerte pervenute per i progetti.
Don Sergio ha inviato la seguente lettera che trascrivo ed alcune foto.(vedi anche pagina gruppo missionario nel menù gruppi parrocchiali)
 "Carissime amiche della Santa Madre di Dio di Macerata,
una volta tanto mantengo le promesse entro tempi canonici. Il Natale e'
passato e questa mattina sono rientrato a Jessore, al centro catechetico.
Non ricordo dove eravamo rimasti con le narrazioni... comunque continuo
a gestire il Training Centre di Jessore tra alti e bassi. E' un lavoro
interessante anche se un po' troppo intellettuale. Mi mancano le
scorribnande nei villaggi del sud. Mi si dice pero' che anche questo
lavoro e' importante... e quindi stringiamo i denti e andiamo avanti.
L'anno e' passato benino. Una delle due suore che sono qui al centro e'
stata cambiata. La nuova si sta ambientando. Speriamo in bene. Oltre
all'attivita' del centro come sapete continuo a tenere d'occhio le mie
scuolette del sud, tra i Rishi. Purtroppo il lavoro qui al centro mi ha
tenuto occupato piu' del previsto e questo a fatto si' che le mie visite
alle scuolette e relativi villaggi, si siano diradate molto. Non e'
l'ideale, perche' la riuscita del lavoro scolastico e non solo e'
direttamente proporzionale alla supervisione: l'equazione e' questa:
poca supervisione, poco lavoro! Ma come si dice da queste parti, "nai
mamar cee, kana mama bhalo" (leggetelo all'italiana) "e' meglio avere
uno zio cieco piuttosto che non averlo proprio!" Quindi io non posso
andare a visitare le scuolette ma ho affidato l'incarico ad un
catechista della parrocchia di Borodol, che fa le mie veci (spero!). In
Novembre comunque ho avuto un'occasione per essere presente. Il 27 di
Novembre infatti un giovane di quella parrocchia e' stato ordinato
sacerdote, e questo mi ha dato l'occasione di lasciare il centro e
recarmi cola'. La gente era contentissima di vedermi, anche se mi ha
sommerso di richieste, alcune delle quali ho dovuto accettare: due donne
con noduli dolorosi al seno mandate a Khulna per un controllo; una
bambina di 12 anni le cui dita di mani e piedi si stanno rattrappendo,
un caso evidente di reumatismo del sangue trascurato. Anche questa
mandata a Khulna dove le hanno rilevato oltre a quanto sospettato
problemi cardiaci determinati dalla stessa malattia. Un altro ragazzo
invece era gia' in ospedale a Khulna con gravi problemi renali, il
problema e' che i genitori non avevanpo piu' soldi per curarlo... anche
questo e' diventato "mio" paziente. C'erano poi tanti altri malati ma
c'e' un limite finanziario da rispettare, mio malgrado! Questi 4 casi
erano i piu' gravi. Vi risparmio poi le altre richieste, ma credetemi,
dopo una giornata passata tra un villaggio e l'altro in questo modo sono
arrivato a sera che avevo la testa che rinbombava. I Rishi sanno essere
snervanti... ma poi mi dico, e se fossi io nei loro panni? Pensando cosi'
riesco a sopportare la calca che si crea intorno a me! Di fatto come mi
pare gia' vi ho scritto, il lavoro nei villaggi Rishi e' scandito da
tutto cio': la loro situazione economica e' cosi' precaria che basta una
malattia anche da poco per mandare una famiglia KO! Figurarsi una
malattia grave che richiede cure costose e lunghe, come quella del
ragazzino con problemi renali: i genitori ormai sono ridotti al lastrico,
avendo venduto il vendibile, per le cure del figlio, con il risultato
che il figlio non e' guarito e ora non hanno piu' niente, nemmenpo le
pentole per cucinare, vendute anche quelle! Di fronte a queste cose, che
cosa posso fare o dire? E' vero che non di solo pane vive l'uomo, ma
questi qua di pane ne vedono ben poco, e con la fame nello stomaco e'
difficile capire o ragionare... Un altra cosetta che ho fatto, anche se
non e' ancora stata realizzata, e' il provvedere 30,000 take per due
pali per la corrente elettrica di un villaggio Rishi (Bamondanga). Qui
queste cose le deve provvedere la gente stessa, poi il governo fara'
l'allacciamento. Se riusciamo davvero a portare la corrente elettrica
nel villaggio, penso che tutti ne saranno beneficiati, a partire dagli
alunni che potranno studiare di sera senza rovinarsi gli occhi alla luce
di lanterne a kerosene! Speriamo e vediamo!
Ho passato il Natale nella parrocchia di Satkhira, a circa 35 kilometri
dalla parrocchia di Borodol e dai villaggi Rishi di cui sopra. Mi sono
divertito anche perche' la gente di Satkhira e' quasi tutta di
estrazione e tradizione Rishi, quindi mi sono trovato a casa con loro.
Dal 17 ero a Satkhira e dal 18 ho girato in tutti i villaggi della
parrocchia, 18, a confessare. Ma non pensate alle confessioni natalizie
delle nostre parti (mi viene il dubbio... si confessa ancora la gente in
Italia, almeno a Natale e Pasqua?). Qui i numeri sono esigui, un paio di
orette al massimo nei paesi piu' grossi, e le confessioni sono finite!
La notte di Natale ho detto messa in due posti: alle 22,30 ero a Khordo
e alle 0,45 ho iniziato la seconda messa di Natale a Kamarali. Alle 2,30
andavo a letto, per rialzarmi alle 7 e andare a Okkhapur, un villaggetto
di 13 famiglie cattoliche. Nel pomeriggio ho celebrato un altra messa
alle ore 16, a Nogorghata, un altro villaggetto di circa una ventina di
famiglie. E' stato pesante, ma anche piacevole, soprattutto nei due
villaggetti piccoli, dove le chiesette erano poco piu' di capanne... un
qualcosa che le rassomigliava al posto in cui naque Gesu'. In questi due
posti, ho sentito un po' di Natale anche io; e mi sono detto, che se
Gesu' nasce ancora nel nostro mondo oggi, e' in posti come questi con
povera gente come questa che nasce, e devo ammettere che mi sono sentito
privilegiato ad essere li' con loro!
Tanto per darvi un idea di cosa vi ho scritto vi mando un paio di
fotografie.  Per il momento questo e' tutto. Grazie in anticipo per la
raccolta fondi che avete fatto. Potete fare come l'altra volta per
farmeli avere. Grazie infinite a tutte quante e Buon Anno. Se volete
sentire o sapere dell'altro, non avete che da farmi domande e io provero'
a rispondervi (se sono domande facili, ovviamente! per quelle difficili
vi rimanderei al mio compagno e amico, Dr. Gildo sx).

Sergio sx

Queste foto si riferiscono al Natale. Non sono belle foto... ma e' solo
per darvi un idea!



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